Rosa indica Linneo

Nessuna pianta ha un così grande numero di specie, di gruppi, di singole varietà come la rosa, ma il mercato è feroce, si produce solo quello che si vende di più, rose con il fiore più grande, più colorato, più appariscente, più fiorifero, per questo motivo negli anni migliaia di varietà sono andate perdute.

Tra queste anche una delle rose che hanno dato origine alle rose chinensis e a tutte le moderne: la rosa indica fragrans dipinta da  Pierre Joseph Redout? nei primi anni dell’800. A dire il vero esiste in commercio una rosa chiamata Humes Blush ma questa attribuzione a mio avviso non è corretta, il fiore è più piccolo, lilla chiaro, poi bianco, l’altra è rosa solo più chiara ai margini, le foglie sono scure e anche la consistenza dell’arbusto non corrisponde. Esiste anche un’altra rosa chiamata odorata che però è bianca con solo un accenno di rosa all’inizio della fioritura è un grande rampicante e non è rifiorente.

Nel nostro roseto abbiamo riservato un posto importante alle rose ritrovate e messe in commercio nel vivaio per contribuire alla loro sopravvivenza ed alla loro valorizzazione.

L’ultima riscoperta potrebbe essere proprio l’Indica Fragrans anche considerando il luogo dove l’abbiamo osservata: l’Orto Botanico di Palermo dove è presente con quattro splendidi esemplari da più di 90 anni con la definizione di rosa Indica di Linneo (medico e naturalista Svedese 1707/1778) e il fatto che l’Orto Botanico la considera una rosa specie.

A prima vista a Settembre dello scorso anno, personalmente avevo pensato che si trattasse di Duchesse de Brabant, molto simile soprattutto nel fiore, ma tornato nel nostro roseto mi sono reso conto che la pianta ha un portamento diverso ed una corteccia spessa nel tronco che l’altra non ha, inoltre è stata creata molto più tardi (nel 1857,) così consultando “Roses” di P.G. Redout? ho trovato l’immagine della rosa Indica Fragrans ed ho avuto l’intuizione che fosse la stessa di Palermo.

Quest’anno tornati di nuovo in Fiera con il vivaio a Palermo in settembre all’Orto Botanico ho portato con me una riproduzione del dipinto di Redout? ed ho avuto la conferma che l’intuizione potrebbe essere esatta. Confrontati dipinto e pianta, corrispondono in pieno, il fiore è simile per forma, colore, consistenza, certo il fiore può essere molto variabile specialmente nelle rose Tea, ma anche la bacca è identica, piccola, rossa a maturazione, tonda leggermente spanciata in basso con i sepali permanenti ed aperti, le spine corrispondono medie, larghe alla base appena uncinate in punta, rosso vivo nel legno giovane, più scuro ma permanente più tardi e anche le foglie allungate ed appuntite di grandezza media sono uguali a quelle del dipinto. Il profumo è dolce e caratteristico.

Tutto quello che è stato possibile confrontare corrisponde anche se per avere la certezza assoluta manca un dettaglio importante: la forma e la consistenza della pianta originaria di cui ho solo notizie generiche e la provenienza delle quattro piante di Palermo.

L’arbusto è grande, molto fitto di rami già dalla base, ricco di rami sottili, molto pieno e frondoso in alto quasi una rosa sarmentosa che però si sostiene bene e si allarga frondosa e ricca di fiori, in Sicilia fiorisce praticamente tutto l’anno. Dai responsabili dell’Orto Botanico, in aprile, ho avuto il permesso di prendere alcuni rametti per farne talee ed adesso la pianta è presente nel nostro roseto e quando sarà cresciuta sarà possibile verificare completamente l’attribuzione, nel frattempo cercherò di avere notizie maggiori sulle due rose.

San Cesareo 12 novembre 2016

Ugo Croce